Della saggia Dea siamo umili Sacerdotesse,
E dei Suoi Templi celebriamo le sacre messe;
Sui corpi dei soldati esausti in dono versiamo
L'olio profumato dell'oblio e dell'abbandono.
Sofferenti, disperati, perduti e senza speranza,
Tutti nelle le nostre mani e in nostra presenza
Trovano guarigione e sollievo in abbondanza.
In un passato lontano, che non ricordate,
Vivemmo in mezzo agli umani numerose vite
Eternamente al servizio delle anime ferite.

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